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1968: Volume III













1 -
La canzone di Marinella (Fabrizio De André) - 3:20

2 - Il gorilla (Georges Brassens, adattamento italiano di F.De André) - 2:59
3 - La ballata dell'eroe (Fabrizio De André) - 2:35
4 - S'i' fosse foco (adattamento musicale di F.De André del sonetto di Cecco Angiolieri) - 1:14
5 - Amore che vieni amore che vai (Fabrizio De André) - 2:50
6 - La guerra di Piero (Fabrizio De André) - 3:04
7 - Il testamento (Fabrizio De André) - 3:47
8 - Nell'acqua della chiara fontana (Georges Brassens, adattamento italiano di Fabrizio De André) - 2:20
9 - La ballata del Miché (Fabrizio De André/Clelia Petracchi) - 2:55
10 - Il re fa rullare i tamburi (F.De André, tratta da un brano tradizionale francese del XIV secolo) - 3:14

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il mio romanzo

Una vita e mezza
Una Vita e Mezza è un libro che parla soprattutto dell’assenza. O meglio della ricerca, tanto demotivata quanto inconsapevole, di come si può costruire una ciambella salvagente intorno a quel buco che ti si crea dentro quando perdi una persona. Cosicché quel buco, che risucchiava tutto il presente privandolo di senso, possa trasformarsi nel nostro galleggiante. E addirittura salvarci, traghettandoci verso il futuro.
È la storia di un viaggio, metaforico quanto reale, di un ragazzo che è stufo del suo galleggiare, ma che non sa dare una scossa alla propria esistenza. Così parte fidandosi e affidandosi al suo amico, sperando che qualcosa di imprevisto lo colga per assaporare un po’ di brivido della vita.
Riuscirà a trasformare il suo futuro innamorandosene anziché rimanendone schiacciato e afflitto?
Se c’è un’intenzione mirata in tutto ciò, è la creazione del neologismo che indica il dolore per il futuro mancante, la mellontalgia. In contrapposizione con la nostalgia, che indica l’afflizione per il ritorno a casa (nostos), per il passato, per l’infanzia, questa è l’afflizione per to mellon cioè l’avvenire o le cose future, in greco antico. Vuole indicare un dolore attribuito al futuro negato e non vissuto. A ciò che poteva essere e invece non sarà mai. Chissà se se ne sentiva la mancanza.