Anni dopo la sua uscita De André dichiarò di averla scritta al ritorno dal funerale di Luigi Tenco amico cantautore di De André morto suicida nel gennaio 1967. Il testo è ispirato ad una poesia di Francis Jammes, un poeta francese dei primi del novecento, Prière pour aller au paradis avec les ânes.
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L'ho dedicata a Tenco. Scritta, o meglio pensata nel ritorno da Sanremo dove c'eravamo precipitati io, la mia ex moglie Enrica Rignon e la Anna Paoli. Dopo aver visto Luigi disteso in quell'obitorio (fuori Sanremo peraltro, perché non ce l'avevano voluto) tornando poi a Genova in attesa del funerale che si sarebbe svolto due giorni dopo a Cassine, mi pare, m'era venuta questa composizione. Sai, ad un certo punto non sai cosa fare per una persona che è morta, ti sembra quindi quasi di gratificarla andando al suo funerale, scrivendo - se sei capace di scrivere e se ne hai l'idea - qualcosa che lo gratifichi, che lo ricordi... forse è una forma... ma d'altra parte è umano, credo... non l'ho di certo scritta apposta perché la gente pensasse che io avevo scritto apposta una canzone per Luigi, tant'è vero che non c'era scritto assolutamente da nessuna parte che l'avevo composta per lui.
[In Doriano Fasoli, Fabrizio De André. Passaggi di tempo, p. 57] [Matteo Borsani - Luca Maciacchini, Anima salva, p. 12]
1 commento:
Fantastico questo sito: Ulteriori chiarimenti su queste saggie canzoni-poetiche.
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