È la storia di un viaggio, metaforico quanto reale, di un ragazzo che è stufo del suo galleggiare, ma che non sa dare una scossa alla propria esistenza. Così parte fidandosi e affidandosi al suo amico, sperando che qualcosa di imprevisto lo colga per assaporare un po’ di brivido della vita.
Riuscirà a trasformare il suo futuro innamorandosene anziché rimanendone schiacciato e afflitto?
Se c’è un’intenzione mirata in tutto ciò, è la creazione del neologismo che indica il dolore per il futuro mancante, la mellontalgia. In contrapposizione con la nostalgia, che indica l’afflizione per il ritorno a casa (nostos), per il passato, per l’infanzia, questa è l’afflizione per to mellon cioè l’avvenire o le cose future, in greco antico. Vuole indicare un dolore attribuito al futuro negato e non vissuto. A ciò che poteva essere e invece non sarà mai. Chissà se se ne sentiva la mancanza.
2 commenti:
Via della croce sembrerebbe una canzone blasfema ma non lo è. Quei versi che dicono poterti smembrare coi denti e le mani, sapere i tuoi occhi bevuti dai cani eccetera sono l'effetto della propaganda contro Gesù organizzata dai suoi principale avversari: i sacerdoti così come la liberazione di Barabba. Con parole meno esplicite ne fa menzione anche Jacopone da Todi nel suo capolavoro donna de paradiso: Crucifige crucifige omo che se fa rege secondo la nostra lege contraddice al senato. Inutile aggiungere che tali commenti sono espressi da chi ha evidenti difficoltà ad analizzare e comprendere personaggi e situazioni.
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