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L'Infanzia di Maria






Forse fu all'ora terza forse alla nona
Cucito qualche giglio sul vestitino alla buona
Forse fu per bisogno o peggio per buon esempio
Presero i tuoi tre anni e li portarono al tempio
Presero i tuoi tre anni e li portarono al tempio

Nelle ore liturgiche, l’ora terza sarebbero le 9 del mattino, mentre l’ora nona sarebbero le tre di pomeriggio. Sono le ore medie, quelle durante la giornata in cui vanno effettuate le preghiere. Nell’arco di una mattinata, in poche parole, con con qualche fiorellino cucito alla buona sul vestitino, forse per bisogno ovvero perché non avrebbero potuto mantenerla data la povertà, o peggio per buon esempio come una vergine sacrificale, i genitori di Maria la chiusero nel convento a soli tre anni.

Non fu più il seno di Anna fra le mura discrete
A consolare il pianto a calmarti la sete
Dicono fosse un angelo a raccontarti le ore
A misurarti il tempo fra cibo e Signore
A misurarti il tempo fra cibo e Signore

Non fu più la madre dunque a darle da mangiare e da bere, ma divenne un angelo a raccontarti le ore, ovvero le preghiere, le orazioni, e a scandire il tempo tra pasti e lodi al Signore. La vita di convento. Poi il primo coro

Scioglie la neve al sole ritorna l'acqua al mare
Il vento e la stagione ritornano a giocare
Ma non per te bambina che nel tempio resti china
Ma non per te bambina che nel tempio resti china

Passa così il tempo, le stagioni, ogni nuova primavera il sole scioglie la neve e ingrossa i fiumi e vede i bambini che tornano all’aria aperta a giocare. Ma non per Maria che rimane nel tempio sempre a pregare. 

E quando i sacerdoti ti rifiutarono alloggio
Avevi dodici anni e nessuna colpa addosso
Ma per i sacerdoti fu colpa il tuo maggio
La tua verginità che si tingeva di rosso
La tua verginità che si tingeva di rosso

Presto arrivarono i dodici anni di Maria e i sacerdoti la cacciano dal tempio: la bambina è ormai grande ed è arrivata la sua fioritura. A Maria cominciano in sostanza le mestruazioni e deve uscire dal tempio

E si vuol dar marito a chi non lo voleva
Si batte la campagna si fruga la via
Popolo senza moglie uomini d'ogni leva
Del corpo d'una vergine si fa lotteria
Del corpo d'una vergine si fa lotteria

Comincia quindi la ricerca del marito per Maria, anche se lei certo non lo voleva avendo 12 anni. Si cerca nella campagna e in tutti i vicoli tutti gli uomini vedovi che possano prendere in sposa questa bambina pseudo orfana e senza dote, uomini di qualsiasi età. Si sceglie a sorte chi dovrà occuparsi di Maria. Qui un secondo coro, Degli uomini venuti al tempio per vederla:

Sciogli i capelli e guarda già vengono:
Guardala guardala scioglie i capelli
Sono più lunghi dei nostri mantelli
Guarda la pelle viene la nebbia
Risplende il sole come la neve
Guarda le mani guardale il viso
Sembra venuta dal paradiso
Guarda le forme la proporzione
Sembra venuta per tentazione
Guardala guardala scioglie i capelli
Sono più lunghi dei nostri mantelli
Guarda le mani guardale il viso
Sembra venuta dal paradiso
Guardale gli occhi guarda i capelli
Guarda le mani guardale il collo
Guarda la carne guarda il suo viso
Guarda i capelli del paradiso
Guarda la carne guardale il collo
Sembra venuta dal suo sorriso
Guardale gli occhi guarda la neve 
guarda la carne del paradiso

Maria è bellissima, già formata e sensuale. Questo è indice della sua corruzione a quanto pare, sembra venuta per tentare l’uomo. Ha i capelli lunghi e la pelle chiara. E’ fatta di carne.

E fosti tu Giuseppe un reduce del passato
Falegname per forza padre per professione
A vederti assegnata da un destino sgarbato
Una figlia di più senza alcuna ragione
Una bimba su cui non avevi intenzione
E mentre te ne vai stanco d'essere stanco
La bambina per mano la tristezza di fianco
Pensi "Quei sacerdoti la diedero in sposa
A dita troppo secche per chiudersi su una rosa
A un cuore troppo vecchio che ormai si riposa"

Capita in sorte a Giuseppe. Vecchissimo ormai, padre di molti figli e costretto ancora a lavorare come falegname. Un destino sgarbato con lui quindi, che gli assegna questa creatura che per lui è semplicemente un’altra figlia da sfamare, dal momento che è una bimba verso la quale è impossibile avere delle attenzioni come si dovrebbe ad una moglie. Se ne va dall tempio stanco addirittura di essere stanco, tenendo questa nuova figlia per mano pensando che quei sacerdoti abbiano sbagliato ad accoppiarla con lui. Un’ingiustizia tanto per lui quanto per lei, che non conoscerà mai l’amore.
Nonostante ciò Giuseppe esegue l’ordine dei sacerdoti e si porta Maria in casa. Ma subito partì per lavorare lontano, rimando fuori casa per quattro anni. 

Secondo l'ordine ricevuto Giuseppe portò la bambina nella propria casa
E subito se ne partì per dei lavori che lo attendevano fuori dalla Giudea

Rimase lontano quattro anni




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il mio romanzo

Una vita e mezza
Una Vita e Mezza è un libro che parla soprattutto dell’assenza. O meglio della ricerca, tanto demotivata quanto inconsapevole, di come si può costruire una ciambella salvagente intorno a quel buco che ti si crea dentro quando perdi una persona. Cosicché quel buco, che risucchiava tutto il presente privandolo di senso, possa trasformarsi nel nostro galleggiante. E addirittura salvarci, traghettandoci verso il futuro.
È la storia di un viaggio, metaforico quanto reale, di un ragazzo che è stufo del suo galleggiare, ma che non sa dare una scossa alla propria esistenza. Così parte fidandosi e affidandosi al suo amico, sperando che qualcosa di imprevisto lo colga per assaporare un po’ di brivido della vita.
Riuscirà a trasformare il suo futuro innamorandosene anziché rimanendone schiacciato e afflitto?
Se c’è un’intenzione mirata in tutto ciò, è la creazione del neologismo che indica il dolore per il futuro mancante, la mellontalgia. In contrapposizione con la nostalgia, che indica l’afflizione per il ritorno a casa (nostos), per il passato, per l’infanzia, questa è l’afflizione per to mellon cioè l’avvenire o le cose future, in greco antico. Vuole indicare un dolore attribuito al futuro negato e non vissuto. A ciò che poteva essere e invece non sarà mai. Chissà se se ne sentiva la mancanza.