Wendell P. Bloyd E.L.Master They first charged me with disorderly conduct, There being no statute on blasphemy. Later they locked me up as insane Where I was beaten to death by a Catholic guard. My offense was this: I said God lied to Adam, and destined him To lead the life of a fool, Ignorant that there is evil in the world as well as good. And when Adam outwitted God by eating the apple And saw through the lie, God drove him out of Eden to keep him from taking The fruit of immortal life. For Christ's sake, you sensible people, Here's what God Himself says about it in the book of Genesis: "And the Lord God said, behold the man Is become as one of us" (a little envy, you see), "To know good and evil" (The all-is-good lie exposed): "And now lest he put forth his hand and take Also of the tree of life and eat, and live forever: Therefore the Lord God sent Him forth from the garden of Eden." (The reason I believe God crucified His Own Son To get out of the wretched tangle is, because it sounds just like Him.) | Wendell P. Bloyd F.Pivano (traduz.) Cominciarono ad accusarmi di libertinaggio, non essendoci leggi antiblasfeme. Poi mi rinchiusero per pazzo, e qui un infermiere cattolico mi uccise di botte. La mia colpa fu questa: dissi che Dio mentì ad Adamo, e gli assegnò di condurre una vita da scemo, d'ignorare che al mondo c'è il bene e c'è il male. E quando Adamo imbrogliò Dio mangiando la mela e si rese conto della menzogna, Dio lo scacciò dall'Eden per impedirgli di cogliere il frutto della vita immortale. Santo cielo, voi gente assennata, ecco ciò che Dio stesso ne dice nel Genesi: "E il Signore Iddio disse: Ecco che l'uomo è diventato come uno di noi" (un po' d'invidia, vedete) "a conoscere il bene e il male" (la menzogna che tutto sia bene!); "e allora perché non allungasse la mano a prendere anche dell'albero della vita e mangiarne, e non vivesse eterno; per questo il Signore Iddio lo scacciò dal giardino dell'Eden". (La ragione per cui io credo che Dio crocifiggesse Suo Figlio, per uscire da quel brutto pasticcio, è che ciò è proprio degno di Lui). |
Wendell P.Bloyd
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il mio romanzo
Una Vita e Mezza è un libro che parla soprattutto dell’assenza. O meglio della ricerca, tanto demotivata quanto inconsapevole, di come si può costruire una ciambella salvagente intorno a quel buco che ti si crea dentro quando perdi una persona. Cosicché quel buco, che risucchiava tutto il presente privandolo di senso, possa trasformarsi nel nostro galleggiante. E addirittura salvarci, traghettandoci verso il futuro.
È la storia di un viaggio, metaforico quanto reale, di un ragazzo che è stufo del suo galleggiare, ma che non sa dare una scossa alla propria esistenza. Così parte fidandosi e affidandosi al suo amico, sperando che qualcosa di imprevisto lo colga per assaporare un po’ di brivido della vita.
Riuscirà a trasformare il suo futuro innamorandosene anziché rimanendone schiacciato e afflitto?
Se c’è un’intenzione mirata in tutto ciò, è la creazione del neologismo che indica il dolore per il futuro mancante, la mellontalgia. In contrapposizione con la nostalgia, che indica l’afflizione per il ritorno a casa (nostos), per il passato, per l’infanzia, questa è l’afflizione per to mellon cioè l’avvenire o le cose future, in greco antico. Vuole indicare un dolore attribuito al futuro negato e non vissuto. A ciò che poteva essere e invece non sarà mai. Chissà se se ne sentiva la mancanza.
2 commenti:
Io non capisco bene la frase "lo fermò con la morte e inventò le stagioni". Specialmente le stagioni..cosa mi rappresentano?
io penso che significhi semplicemente che inventò il tempo. Dal tempo eterno dell'eden (il giardino incantato) l'uomo precipitò nel mondo terreno, il cui il tempo scorre e l'uomo diventa immortale
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